martedì 24 marzo 2009


24 marzo 2009



Ciao mia piccola principessa oggi sono due settimane che sei nel mio cuore e nei miei occhi e piu'


passano i giorni piu' o voglia di vederti e di abbracciarti di toccarti e di darti tanti baci ,speriamo Che qusto mese e piu' passino di volata perche' non vedo l' ora di venirti a prendere e di portarti nella tua nuova vita con mamma e papa'


La storia della zebra e della giraffa




C’erano una volta due strani animaletti che gironzolavano tutti soli per la foresta con la testolina bassa. Nessuno voleva essere loro amico. Uno di loro veniva preso in giro dagli altri animali perché somigliava ad un asino, ma era molto più gracilino e soprattutto era tutto bianco, e questo per gli animali della foresta era un bel problema! L’altro, invece, non somigliava a nessun animale, ma veniva ugualmente preso in giro per via del suo collo lunghissimo, e questo era un altro motivo di scherno per gli animali che continuavano a deriderlo. Un giorno il leone, re di tutti gli animali, decise di dare una grande festa per far contenti tutti, e spedì gli inviti ad ognuno di loro. Tutti quanti, felici per l’evento, cominciarono a lisciarsi il pelo, lucidarsi il naso, sbiancarsi i denti, e le scimmiette sugli alberi per giorni e giorni raccolsero fiori e frutti di tutti i tipi. Per l’occasione, ognuno di loro aveva pensato di indossare il più bel vestito, con i più bei colori. Ovviamente ogni animale sapeva già che i vestiti più belli sarebbero stati indossati dai felini: il re leone con la sua criniera vaporosa, la tigre col suo splendido manto a strisce gialle e nere, il giaguaro ed il ghepardo, con la stessa fantasia maculata ed infine la pantera nera, lucida e scura come l’inchiostro. Anche gli uccelli, con le loro piume variopinte avrebbero fatto tutti quanti una bellissima figura, ma anche tutti gli altri animali avrebbero pensato a qualcosa di molto originale per la festa! Gli unici a non essere entusiasti erano i due strani animaletti, convinti che comunque sarebbero stati presi in giro da tutti, uno perché somigliava ad un asino, ma era tutto bianco, e l’altro perché aveva un collo fuori dal comune. Ma i due si incontrarono qualche ora prima della festa, e nascosti dietro ad un cespuglio cominciarono a spiare gli altri animali. C’era un gran da farsi, e ogni animale aveva fatto qualcosa di speciale. I due amici notarono che la tigre, vanitosa com’era, si era fatta ripassare tutte le strisce con un carboncino, e frettolosamente lo aveva lasciato lì vicino al cespuglio dove erano nascosti i due strani animaletti. Quando tutti si allontanarono i due amici uscirono dal nascondiglio e presero da terra il carboncino dimenticato dalla tigre: fu allora che ebbero un’idea geniale! il muletto si imbrattò gli zoccoli e poggiandoli sul mantello dell’altro dipinse tutto quanto l’animaletto dal collo lungo con delle bellissime macchie. Quest’ultimo, a sua volta, servendosi dei movimenti del suo collo, lungo e preciso come il braccio di un compasso, si mise in bocca il carboncino e fece sul mantello candido dell’amico delle strisce più belle perfino di quelle della tigre. Arrivarono in ritardo alla grande festa, ma entrati in scena tutti rimasero stupiti.Nessuno osava più ridere di loro e lo stesso leone chiese chi fossero quelle magnifiche creature. Furono chiamate allora col nome di zebra e giraffa per volontà del re degli animali, e la tigre vanitosa si allontanò dalla festa crepando d’invidia. Ancora oggi la zebra e la giraffa sono tra gli animali più eleganti della foresta, insieme alla tigre ovviamente!

Il giorno quando sono nato io mi sono ricordato che non dovevo più dormireperché era giunta l'ora di partire.
Ma come in un sogno stranotento e tento sempre invanoalla mia mamma di legarmialle sue mani di aggrapparmi.
Ad un certo punto la vedo poi partirerimango solo, mi metto a vagirein quel momento mi sono risvegliatosento che da lei invece ero abbracciato.

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